Livio Ninni nasce vicino a Torino nel 1989. Dopo studi di specializzazione in fotografia e grafica i suoi principali interessi lo portano a dedicarsi all’arte urbana e al graffiti/writing a livello documentaristico e artistico. Realizza infatti diversi reportage fotografici in molte città italiane indagando il fenomeno artistico e concentrandosi sull’azione di artisti e writer all’interno di spazi abbandonati.
Nasce così il progetto “RESIDUI”. Uno studio, una ricerca sulla trasformazione del paesaggio urbano nel tempo. Le mutazioni a cui esso è sottoposto sono strettamente collegate ai cambiamenti della società, della natura e degli agenti che lo circondano. Esplorando questi luoghi Livio realizza delle immagini fotografiche utilizzandole come base per la realizzazione delle sue opere. Le immagini vengono infatti applicate su supporti, spesso di legno, cemento e ferro, grazie ad una particolare tecnica di trasferimento dell’immagine. Le fotografie dialogano a loro volta con interventi pittorici andando a creare una decontestualizzazione dell’elemento reale portandolo alla sua stessa mutazione. Si crea in questo modo un legame tra le architetture e le prospettive delle strutture rappresentate e le trasformazioni a cui sono sottoposte.
Le opere puntano quindi a generare nel pubblico una percezione sintetica verso l’essenza stessa del luogo e la sua trasformazione, in uno scambio continuo tra immagine, materia e tempo.
Ha esposto in diverse gallerie d’arte italiane, coinvolto in mostre personali e collettive. Ha partecipato a due residenze artistiche – di cui una presso il Museo di arte contemporanea di Catanzaro. Molti suoi lavori sono presenti in collezioni private tra le quali la collezione d’arte Banca d’Italia.